GARANTE degli ANIMALI disegno di Legge n. 3385 28/6/2012
Il diritto di vivere in libertà o di non soffrire inutilmente è ancora una volta ribadito per tutte le specie animali. Il termine «diritto» è inteso sia in senso morale che legale.
Questi i principi generali sui quali si sviluppa la proposta di legge presentata in Senato il 28/6 u.s.
Nella presentazione dei principi che hanno reso necessaria la norma, si cita il filosofo australiano Peter Singer, professore di bioetica all’Università di Princeton, fondatore del moderno movimento per i diritti animali, il quale pubblicò il celebre saggio «Liberazione animale», nel quale precisò:
«Se un essere soffre, non ci può essere una giustificazione morale per rifiutare di prendere in
considerazione questa sofferenza. Non importa quale sia la natura di questo essere, il principio
d’uguaglianza richiede che la sua sofferenza sia valutata alla pari di sofferenze simili – nella misura in
cui è possibile fare queste comparazioni – di qualsiasi altro essere».
Discriminare gli animali, per Singer, è infondato e ingiustificabile, conseguenza di una gerarchia antropocentrica e di puro specismo, atteggiamento differente secondo le specie, nel distruggerne alcun proteggendone altre, nel dichiarare che certe specie sono «utili», altre «nocive», o «crudeli». Per tali
finalità l’uomo ritiene ipocritamente che l’animale non soffra come lui, per poterlo usare e sfruttare.
Con l’art.1 la legge prevede:
«Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza» esprimendo un’eguaglianza di diritti, a prescindere dalle evidenti differenze di forme e di capacità esistenti tra gli
animali, ma afferma il diritto alla vita di tutte le specie nel quadro dell’equilibrio naturale.
Inevitabile il riferimento alla Dichiarazione universale dei diritti dell’animale, proclamata il 15 ottobre
1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi e alla Convenzione europea per la protezione degli animali
da compagnia, adottata a Strasburgo il 13 novembre 1987.
La Vita non appartiene alla specie umana, l’uomo non è né il creatore né il detentore; la vita appartiene
tanto all’insetto che al pesce, tanto al mammifero che all’uccello. L’uomo ha invece creato nel mondo vivente una gerarchia arbitraria che non esiste in natura, tenendo conto solamente della propria utilità.
La Dichiarazione universale dei diritti degli animali stabilisce che l’uomo ha il dovere, per il bene di tutta
la comunità biologica alla quale appartiene e dalla quale dipende, di rispettare la vita animale in tutte le
sue forme.
Il disegno di legge ha lo scopo di rendere effettivo e cogente il rispetto della legislazione europea e
nazionale vigenti e di applicare i principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’animale,
attraverso l’istituzionale del Garante nazionale dei diritti degli animali e di una rete di garanti ai livelli
delle amministrazioni locali.
La legge sarà applicata a tutte le specie animali di cui si è in possesso, o se ne ha custodia, a scopo
di compagnia o a scopo di reddito.
Questi i concetti fondamentali, che non possiamo che condividere, augurandoci che la legge sia approvata
nel più breve tempo possibile.
Il Presidente Nazionale GEA-ODV
Nicodemo de Franco