La leishmaniosi nel cane
Malattia
Malattia infettiva di origine parassitaria causata da protozoi del genere Leishmania, parassita intracellulare obbligato del sistema reticolo-istocitario dell’uomo e di altri mammiferi, trasmesso da agenti vettori, che colpisce sia gli animali (canidi e roditori) domestici e selvatici che l’uomo. È una zoonosi
Dati epidemiologici
Le Regioni Piemonte, Toscana, Veneto, e Sardegna, hanno una interessante circolazione del parassita Leishmania, con percentuali di siero- prevalenza maggiori rispetto agli anni passati, sintomo non solo di una maggiore diffusione del parassita, ma anche di una minore sorveglianza della patologia
Piani di eradicazioni ae azioni di controllo
Le Organizzazioni sanitarie di molti Paesi hanno messo a punto una serie di azioni per controllare la malattia e cercare di ridurne l’impatto
Raccomandazioni
- Sorveglianza attiva dell’infezione canina nel territorio
- Terapia dei soggetti infetti
- Applicazione di misure anti-vettoriali per il controllo della trasmissione
- Immunizzazione Passiva
Che cos’è la leishmaniosi canina?
La leishmaniosi è una grave malattia del cane, con un andamento generalmente cronico che, se non curata, può portare alla morte dell’animale. È causata da un microscopico parassita chiamato Leishmania infantum, trasmesso tramite la puntura di un piccolo insetto, il flebotomo o pappatacio, attivo nel periodo estivo.
È una zoonosi: può, occasionalmente, essere trasmessa all’uomo, sempre attraverso la puntura di un flebotomo infetto. Il rischio per l’uomo è basso e la malattia, se prontamente diagnosticata, può essere curata fino alla completa guarigione.
Nel cane il parassita vive nei macrofagi, particolari cellule del sangue, della cute e degli organi interni. Quando il flebotomo punge un cane infetto, assume dalla cute i parassiti, che nell’apparato digerente dell’insetto escono dalle cellule infette e si trasformano in forme flagellate (promastigoti), infettanti. Quando l’insetto punge un nuovo ospite, i parassiti vengono inoculati nella cute dello stesso, invadono le cellule, si ritrasformano nella forma flagellata (amastigoti) e raggiungono gli organi interni.
Dove è presente la leishmaniosi canina?
In Italia è molto diffusa e ben conosciuta nel centro e nel sud del Paese, ma dagli anni ’90 ha cominciato ad espandersi anche al nord ed interessa attualmente tutte le regioni settentrionali.
Quali sono i segni clinici più importanti?
I primi sintomi possono includere perdita di peso, con appetito inalterato, e alopecia, soprattutto intorno agli occhi e al tartufo. Con il progredire della malattia, possono comparire altre lesioni cutanee (dermatite con forfora, ulcere), crescita eccessiva delle unghie, ingrossamento dei linfonodi, problemi oculari, epistassi, problemi renali e ad altri organi interni, questi ultimi rilevabili dal veterinario. L’infezione può rimanere inapparente anche per anni.
Cosa devo fare se sospetto che il mio cane abbia la malattia?
Porta il cane dal veterinario, che eseguirà gli accertamenti necessari su un campione di sangue (esame sierologico) o su un puntato midollare o linfonodale (esame microscopico o PCR).
Il tuo veterinario è tenuto a segnalare, a fini statistici, all’Azienda USL competente il caso di leishmaniosi canina da lui diagnosticato. Tale segnalazione non comporta nessun provvedimento nei confronti del cane o del proprietario, ma è preziosa per individuare le aree a maggior rischio per gli animali e per l’uomo.
Esiste una terapia?
Sì, la terapia è lunga, complessa e sono possibili ricadute. Il tuo veterinario, in base alle condizioni del cane, valuterà il trattamento terapeutico più appropriato.
Come posso proteggere il mio cane?
Per prevenire la leishmaniosi nel cane, è fondamentale evitare il contatto con il flebotomo, l’insetto vettore della malattia. A tal fine, esistono antiparassitari con effetto repellente e insetticida da applicare sull’animale durante il periodo di trasmissione, che generalmente va da maggio a ottobre, ma può variare in base all’andamento climatico stagionale.
Anche i cani infetti, pur se sottoposti a terapia, devono essere trattati con questi antiparassitari per evitare che infettino i flebotomi, che sono responsabili della diffusione dell’infezione.
Un altro accorgimento utile è far dormire il cane al chiuso durante la notte. Le comuni zanzariere non sono efficaci contro i flebotomi, che sono molto più piccoli delle zanzare.
Attualmente, non esistono vaccini commerciali per la leishmaniosi in Italia. I vaccini disponibili in altri Paesi non garantiscono una protezione completa contro l’infezione da Leishmania infantum.
Il mio cane può trasmettermi la leishmaniosi?
L’uomo può contrarre la leishmaniosi attraverso la puntura del flebotomo, lo stesso insetto vettore che infetta i cani. Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino un rischio maggiore di infezione per i proprietari di cani infetti rispetto alla popolazione generale. Il flebotomo che punge un cane infetto e assume il parassita non è in grado di trasmetterlo immediatamente: il parassita diventa infettante dopo circa due settimane.
Il rischio per l’uomo dipende più dalla presenza del flebotomo infetto nel territorio che dalla presenza di un cane infetto in famiglia. Inoltre, l’uomo è generalmente molto resistente al parassita: a fronte di centinaia di migliaia di cani infetti in Italia, si registrano solo 100-200 casi umani all’anno, principalmente nelle aree dove il flebotomo è più diffuso.
Se la leishmaniosi canina è presente nella zona in cui vivo, devo controllare il mio cane anche se sta bene?
Se la leishmaniosi canina è presente nella zona in cui vivo, devo controllare il mio cane anche se sta bene?
Sì, sarebbe opportuno. Spesso gli animali infetti non mostrano sintomi evidenti. È sufficiente effettuare un controllo sierologico annuale all’inizio della primavera (marzo-aprile). In caso di positività, il veterinario potrà indicare la terapia da seguire o richiedere ulteriori accertamenti diagnostici.
La diagnosi precoce consente di ottenere migliori risultati terapeutici e limitare la diffusione della malattia.
Devo andare in vacanza in un’area dove la leishmaniosi canina è molto diffusa: cosa devo fare?
Consultare il veterinario, che potrà consigliare un semplice trattamento antiparassitario da somministrare all’animale durante la vacanza. Al ritorno, è comunque consigliabile sottoporre il cane a un controllo clinico a partire da un paio di mesi dopo il rientro e effettuare un esame sierologico circa cinque mesi dopo.